Pensare agli auguri per le imminenti festività pasquali suona alquanto strano in un periodo come quello che stiamo vivendo. Parlare di vacanze in un periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza e di fermo generalizzato delle attività lavorative, inoltre, può sembrare eccessivo o magari fuori luogo. Tuttavia credo che mai come in questo periodo abbiamo bisogno di auguri e di vacanze.
Abbiamo bisogno di auguri perché abbiamo bisogno di speranza: speranza che questi giorni di forzato isolamento, di distanziamento sociale, di relazioni digitali possano passare in fretta, restituendoci la piena umanità dei nostri rapporti, delle nostre relazioni, delle nostre conversazioni, la bellezza di una vicinanza ritrovata. Abbiamo bisogno di speranza per vincere le tante paure che connotano questi giorni. Ecco allora che la Pasqua arriva propizia, per il credente e per il non credente, perché è un annuncio di gioia e di vita piena, definitiva, ritrovata, salvata, risorta.
Anche noi abbiamo bisogno di uscire dal chiuso delle nostre stanze per riappropriarci delle strade, dei parchi, delle piazze, delle scuole, dei luoghi di lavoro e di ritrovo, di quegli spazi dove desideriamo vivere una vita più intensa insieme alle persone che amiamo. Il ritorno alla normalità in questo periodo appare un po’ come l’orizzonte che si allontana tutte le volte che si tenta di raggiungerlo, ma forse è proprio in confronto con quell’orizzonte, che mette a dura prova i pensieri, i nostri limiti, le relazioni e la fiducia nell’altro, che ci offre la possibilità di andare a fondo di noi stessi e di riscoprire la nostra essenza, fatta di terra e di cielo, proprio come l’orizzonte che non è mai un confine, ma un termine di relazione tra il finito e l’infinito che si stanno perennemente dinanzi. Questo diventa, allora, un tempo favorevole da illuminare con ogni migliore augurio.
Abbiamo bisogno anche di vacanza perché essere obbligati ad una pausa forzata dalle solite occupazioni non è sempre riposante, soprattutto se il tempo viene riempito di smart working, didattica a distanza, preoccupazioni economiche e forzato isolamento.
Allora ben venga la Pasqua e ben vengano le vacanze. Che siano un tempo per staccare dalle solite occupazioni, ripensare ai giorni che stiamo vivendo, ristabilire equilibri, recuperare interessi, passioni, emozioni, desideri e attese. E in questo la Pasqua è maestra perché, non solo ci insegna a gettare il cuore e lo sguardo oltre il limite, ma ci invita a guardare le cose dall’alto per restituirle alla loro giusta dimensione. Ma bisogna fermarsi. Fare vacanza appunto.
A voi tutti che non vi rassegnate al limite, ma vi ricordate di amarlo per andare oltre, e che non vi stancate di raggiungere l’orizzonte anche quando sembra allontanarsi, giungano i miei migliori di una Santa Pasqua e un sereno periodo di riposo, nell’auspicio che presto tutti possiamo tornare a vivere, liberi da ogni timore, nella gioia di un nuovo incontro.
Buona Pasqua e Buone Vacanze!
Il Dirigente Scolastico
Salvatore Biondo