Nell’intento di fornire a scuole, studenti e famiglie indicazioni utili a un utilizzo quanto più consapevole e positivo delle nuove tecnologie a fini didattici, il Garante per la privacy ha approvato uno specifico atto di indirizzo che individua le implicazioni più importanti dell’attività formativa a distanza sul diritto alla protezione dei dati personali.
Il provvedimento, adottato nel contesto emergenziale attuale, ha come premessa il riconoscimento della necessità, da parte delle istituzioni scolastiche, di adottare modalità innovative per consentire il proseguimento dell’attività didattica, ricorrendo alle innumerevoli risorse offerte dalle nuove tecnologie. Ne deriva, come prima affermazione di principio, che Le scuole che utilizzano sistemi di didattica a distanza non devono richiedere il consenso al trattamento dei dati di docenti,alunni, studenti, genitori, poiché il trattamento è riconducibile alle funzioni istituzionalmente assegnate a scuole.
Contestualmente, però, ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla necessità di non sottovalutare anche i rischi, suscettibili di derivare dal ricorso a un uso scorretto o poco consapevole degli strumenti telematici, spesso dovuto anche alla loro oggettiva complessità di funzionamento, considerando anche che, spesso, per i minori che accedono a tali piattaforme si tratta delle prime esperienze (se non addirittura della prima) di utilizzo di simili spazi virtuali.
Si allega il documento disponibile sul sito del garante per un’attenta lettura.
Provvedimento del 26 marzo 2020 – “Didattica a distanza: prime indicazioni”